La conservazione a lungo termine, la disseminazione e l’accesso agli oggetti culturali e scientifici digitali sono adesso tra le missioni prioritarie delle istituzioni culturali, come le università, gli archivi, i musei e le biblioteche, in risposta alle richieste degli utenti nella nuova società dell’informazione. E’ ben noto che la mancanza di affidabilità delle risorse digitali su Internet in termini di integrità, originalità e autorevolezza, tende ad ostacolarne la loro diffusione ed accettazione nonché l’utilizzo. L’adozione di un riferimento stabile e autorevole per queste risorse è fondamentale per identificare le risorse in modo affidabile e certificato, in particolare l’autenticità e integrità delle risorse digitali, oltre che per garantirne un accesso continuato nel tempo.
Una soluzione affidabile, quindi, è quella di associare un Persistent Identifier (PI) autorevole a una risorsa digitale, che rimarrà perennemente associato alla risorsa indipendentemente da dove essa sia collocata. L’identificazione, la localizzazione e la certificazione permanente di questi oggetti, ovviamente pongono problemi complessi, che riguardano questioni non solo tecnologiche ma soprattutto organizzative. In particolare il riferimento alla persistenza dei nomi e alla certificazione delle risorse sono riferibili rispettivamente alla credibilità dell’istituzione che gestisce quello spazio dei nomi e alle policy adottate in termini di qualità delle risorse che si intende identificare.
Diversi progetti sono stati avviati per affrontate queste questioni, tra i più noti citiamo DOI, ARK, PURL e Handle System.
In Italia è stato deciso di implementare lo standard National Bibliography Number (RFC3188) come sistema di identificazione e certificazione delle risorse partendo del dominio dei Beni Culturali. La sua caratteristica di essere uno standard aperto che assegna la responsabilità degli identificativi alle rispettive Biblioteche Nazionali di ogni paese del mondo, la flessibilità nell’ implementazione dell’architettura e la possibilità di implementare policy di autenticazione e certificazione delle risorse, sono stati tra gli elementi decisivi per questa iniziativa.
L’IP NBN verrà attribuito, in maniera non esclusiva di altri IP, ai documenti diffusi tramite rete informatica oggetto di deposito legale, nonché alle tesi di Dottorato ed eventualmente ad altre pubblicazioni scientifiche delle Università, disponibili anche ad accesso aperto (OA), e depositate in Magazzini Digitali.